MILANO-Con un nome così non può permettersi il minimo errore. La Mercedes SL, infatti, è discendente diretta di quella che fu forse la più elegante auto della Stella, la «Ali di gabbiano» oggi riproposta in chiave supersportiva con la SLS AMG. Più che della potenza, la nuova coupé-cabrio (debutto in gennaio al Salone di Detroit) fa dell’eleganza uno dei suoi punti di forza, proprio per sottolineare meglio le differenze genetiche fra le due vetture.
MESSA A DIETA- Nel passaggio generazionale le novità tecniche sono di primo piano: scocca e telaio sono di alluminio, una scelta che ha consentito di risparmiare 140 chilogrammi. E quindi di ridurre i consumi. Tutti nuovi anche sterzo e sospensioni, con la possibilità di avere il controllo elettronico dell’assetto. Due i motori disponibili, almeno inizialmente: al top il V8 di 4.6 litri da 435 Cv che dichiara una coppia di ben 700 Nm e il V6 di 3.5 litri da 360 Cv (350 Nm), entrambi abbinanti al cambio automatico 7G-TRONIC PLUS. E le prestazioni sono da supercar: appena 4,6 secondi per passare da 0 a 100 per la SL 500 (quella più potente), mentre l’altra con il sei cilindri ne impiega 5,9.
TETTO «MAGICO»- Cresciuta nelle dimensioni rispetto all’attuale generazione, la nuova Mercedes SL è più lunga di 5 centimetri, più larga e offre maggiore spazio a chi siede davanti. Dentro abbondano le cromature e i richiami alla tradizione sportiva; e c’è anche il «Magic Sky Control», un dispositivo già introdotto sulla Slk, che consente di variare automaticamente l’intensità della luce nell’abitacolo che filtra attraverso il tetto in vetro. Tetto che per ripiegarsi in un vano nel bagagliaio impiega pochi secondi. I prezzi dovrebbero mantenersi sugli 88 mila euro dell’attuale SL.